I primi minuti di un incendio sono fondamentali.
Gli estintori sono mezzi antincendio esclusivamente di primo intervento; consentono, quindi, di intervenire efficacemente solo su piccoli focolai o principi di incendio.
Occorre però sottolineare che i primi minuti di un incendio sono determinanti per i danni che possono essere prodotti e perciò diventa fondamentale l’azione dell’estintore ed essere ben addestrati al suo utilizzo.
Tipologie ed utilizzi
Gli estintori portatili possono salvare vite e abitazioni spegnendo il fuoco o contenendolo in modo efficace.
Tuttavia, devono essere del tipo corretto per il determinato tipo di fuoco e devono essere usati in maniera corretta.
È costituito da un involucro in lamiera d’acciaio, pressurizzato con gas inerte o con aria deumidificata a circa 15 bar (pressione di esercizio a 20°C) contenente come estinguente polvere chimica, costituita principalmente da composti salini quali: bicarbonato di potassio, per polveri bivalenti classe d’incendio B, C.
Solfati di ammonio e fosfato manoammonico, per polveri trivalenti classi di incendio A, B, C, addittivato con altre sostanze che conferiscono alla stessa particolari proprietà di: fluidità e resistenza all’umidità, idrorepellenza.
L’azione che espleta la polvere sull’incendio si riassume in: soffocamento, raffreddamento, inibizione delle parti incombuste quindi blocco della catalisi dell’incendio.
Adatto per incendi di Classe F e può essere utilizzato su incendi di classe A. Non considerato efficace per Classe B o incendi di classe C e pericoloso se usato sugli incendi Classe E. Questi estintori (Classe F) offrono protezione contro gli incendi che coinvolgono l’olio da cucina o grassi.
Offrono protezione anche contro incendi di classe A. Nessun altro tipo di estintore sarà efficace contro gli incendi che coinvolgono l’olio da cucina o grassi profondi.
È costituito da una bombola in lamiera d’acciaio, trattata contro la corrosione, contenente come agente estinguente acqua. È pressurizzato o permanentemente con un gas inerte, o al momento dell’uso attraverso la perforazione di una bambolina interna contenente anidride carbonica.
Attualmente l’estintore idrico ad acqua è realizzato per spengere principi d’incendio di classe A.
La carica dell’estintore in genere non è acqua pura ma spesso è miscelata con sostanze che amplificano l’effetto bagnante dall’acqua e il potere endogeno della stessa.
È costituito da un serbatoio in lamiera d’acciaio, trattato contro la corrosione, la cui carica è composta da liquido schiumogeno diluito in acqua in percentuale che và dal 3 al 10%.
La pressurizzazione dell’estintore può essere permanentemente o può avvenire al momento dell’uso, grazie ad una bambolina di CO2 posta sotto l’orifizio di riempimento dell’estintore che nel caso di necessità sarà liberata attraverso la sua perforazione da un percussore posto sul gruppo valvolare.
L’estintore a schiuma è utilizzabile sui focolai di classe A-B, trova impiego soprattutto nel settore navale.
Non è assolutamente utilizzabile sui quadri elettrici, sui focolai di classe D, sulle polveri chimiche reagenti con l’acqua.
L’estintore a CO2 è adatto per spegnimento di fuochi di classe B e C; essendo un gas inerte e dielettrico (di natura isolante), la normativa di prevenzione incendi ne prescrive l’installazione in prossimità dei quadri elettrici.
Al momento dell’azionamento, l’anidride carbonica contenuta nel corpo dell’estintore, spinta dalla propria pressione interna, pari a circa 55/60 bar (a 20°C).
Gli estintori a CO2 (Anidride Carbonica), per la loro azione istantanea, sono indubbiamente i più efficaci, in particolare per cabine elettriche, di trasformazione, etc.